L’Agro romano: ombre e storie senza tempo

di Giulia Bacco


La campagna romana, anche chiamata Agro romano, è una vasta area rurale che circonda
la città di Roma e trae la sua origine grazie all’evoluzione tettonica e vulcanica quaternaria.

Quest’area, dapprima sommersa nelle profondità marine e poi affiorata all’incirca 1.5 milioni
di anni fa grazie al ritiro del mare, è caratterizzata da un paesaggio pianeggiante e collinare.
Qui, laghi, paludi e fiumi, insieme all’attività vulcanica, hanno contribuito a modellare l’attuale
paesaggio..

Sentieri di Macchiagrande – Decima Malafede. ( © Giulia Bacco)

Considerando la stretta vicinanza e interconnessione con le aree urbane, l’Agro romano
ospita oggi una sorprendente biodiversità riconducibile a situazioni di transizione fra più
paesaggi vegetazionali.
Tra le aree di particolare interesse spicca la Riserva Naturale di Decima Malafede. Territorio
di 6000 ettari in contiguità con l’area protetta di Castel Porziano e da essa separata dalla
caotica Via Pontina. Un luogo la cui anima resiste alle fauci dell’urbanizzazione.

Suddivisioni di Roma con focus sull’Agro Romano (© OpenTopoMap)

La riserva naturale di Decima Malafede

La Riserva Naturale di Decima Malafede, parte della quale è designata come Zona Speciale
di Conservazione (ZSC), presenta una varietà straordinaria di ambienti naturali. Tra le varie
aree forestali si trovano la foresta caducifoglia (Lathyro-Quercetum cerris), la lecceta mista a
caducifoglie (Orno-Quercetum ilicis) e litoranea (Viburno-Quercetum ilicis), e la sughereta
(Cytiso-Quercetum suberis). Queste, sono spesso intervallate da aree aperte caratterizzate dai pascoli, aree con prevalenza di vegetazione spontanea e basso disturbo antropico, e dai
coltivi, più intensamente impattati dall’attività umana.


Nella riserva inoltre, si trovano alcuni frammenti di bosco igrofilo occasionalmente
accompagnati da alloro (Laurus nobilis). Questi boschi sono popolati da diverse specie di
querce, salici, pioppi e dall’ontano nero (Alnus glutinosa). In questi ambienti umidi, sempre
più rari nel tempo, troviamo pozze perenni e temporanee e zone paludose che diventano
oasi e spazi di respiro ove sia flora che fauna prosperano rigogliosi.


Qui la fauna è sorprendentemente varia. Tra i più comuni vi sono volpi (Vulpes vulpes),
istrici (Erinaceus europaeus), tassi (Meles meles) e il lupo (Canis lupus), che ha fatto il suo
ritorno nel 2022. A sorvolare il cielo della riserva ci sono diversi volatili migratori come, il
nibbio bruno (Milvus migrans) e il biancone (Circaetus gallicus), fino poi ad arrivare ad alcuni
avvistamenti sorprendenti nel 2023, ovvero quello della cicogna nera (Ciconia nigra). A fare
da padroni negli ambienti umidi vi sono gli anfibi, i quali, con i loro canti sincronizzati,
alimentano l’atmosfera della riserva. Camminando tra i sentieri non è difficile imbattersi nelle
intricate costruzioni tessute dai ragni, percepire il battito d’ali delle farfalle sopra la testa e il
ronzio armonioso di altri impollinatori.

Un individuo di Nibbio bruno (Milvus migrans) che osserva i prati fioriti nella riserva naturale regionale di Decima Malafede (©Gianluca Damiani)
Cinghiale (Sus scrofa) lungo uno dei sentieri della riserva naturale regionale di Decima Malafede (©Gianluca Damiani)

Un territorio pieno di sfide

Nonostante le sue ricchezze naturali, l’Agro romano è un territorio estremamente fragile e segnato dalle attività umane che si sono susseguite nel corso dei secoli, dai primi insediamenti umani fino ai giorni nostri.

La bonifica, conclusasi negli anni ’20, ha prosciugato gran parte delle aree paludose lungo il
litorale. Ogni giorno, l’urbanizzazione in rapido avanzamento e l’intensificazione delle
pratiche agricole stanno profondamente plasmando il paesaggio, con esempi evidenti come
il centro commerciale di Castel Romano e il parco divertimenti di Cinecittà, inaugurati nel
2003 e 2014. Nonostante si trovino al di fuori della riserva, queste grandi strutture grigie
sono separate da essa solo dalla Via Pontina, penetrando nel cuore della ZSC di
Macchiagrande con i loro rumori e le loro luci.


Tra le sfide quotidiane vi sono i furtivi bracconieri, sversamenti di rifiuti lungo la strada e
nella riserva stessa, opere che hanno interrotto i piccoli corsi d’acqua e l’introduzione di
specie aliene invasive. Questi fattori hanno portato alla generale perdita e degradazione di
alcuni habitat, causando l’estinzione locale di diverse specie tra cui le popolazioni della
salamandrina di Savi (Salamandrina perspicillata), dell’ululone dal ventre giallo (Bombina
pachypus
), ed ha circoscritto le popolazioni del granchio di fiume (Potamon fluviatile) e del
gamberetto d’acqua dolce (Palaemonetes antennarius) a zone limitate.

Il coleottero coprofago Sisyphus schaefferi durante il suo tipico comportamento di appallottolatore e trasportatore di sterco. Si trova in ambienti xerici e una volta che ha formato palline di sterco le trasporta in delle cavità nel terreno per la deposizione delle uova. (© Giulia Bacco)

Il ruolo dell’associazione APS A.N.B.A

Negli anni, diverse sono state le battaglie contro il sopruso del territorio. Con l’obiettivo di
difendere il prezioso patrimonio naturale della Riserva Naturale di Decima Malafede, ma in
generale di tutto l’Agro romano, nasce ANBA – Associazione Naturalistica per lo studio e la
conservazione della Biodiversità dell’Agro romano. Siamo un’ Associazione Naturalistica
impegnata nella conservazione della biodiversità attraverso progetti di ricerca scientifica e di
divulgazione delle meraviglie naturali di questo territorio. Consapevoli che, il presente e il
futuro della biodiversità dell’Agro romano, dipendono in primo luogo dai cittadini che ci
vivono.
Con questo articolo vi invitiamo a prendere parte alle nostre iniziative e ricerche scientifiche
immergendovi con curiosità e passione nelle storie affascinanti che riguardano la
biodiversità dell’Agro romano. Noi crediamo che ognuno possa dare un suo contributo per
accrescere le conoscenze scientifiche e naturalistiche di questo ricco territorio, sia
attivamente come socio volontario che con una piccola donazione.

Il sospiro del rospo comune (Bufo bufo) (©Jean-Philippe Audinet – Dersou)
Logo dell’associazione a promozione sociale A.N.B.A

Riferimenti

● Marco Antonini, 1998. La riserva naturale Decima-Malafede. La selvaggia bellezza di
un angolo dell’Agro Romano.
● Gualtiero Alunni, 2018. Tagli selvaggi nella Riserva di Malafede. Estrema unzione ai
nostri polmoni https://contropiano.org/regionali/lazio/2018/03/23/tagli-selvaggi-nella- riserva-di-malafede-estrema-unzione-ai-nostri-polmoni-0102161.
● ANBA, 2023. ‘ I sentieri della Lupa’. https://www.anbanatura.com/

● ANBA, Jean-Philippe Audinet, 2022. Lupacchiotti a Decima! Prime prove di
riproduzione del Lupo Canis lupus nella Riserva Naturale di Decima Malafede.
https://www.anbanatura.com/
● Gualtiero Alunni, 2018. Tagli selvaggi nella Riserva di Malafede. Estrema unzione ai
nostri polmoni. https://contropiano.org/regionali/lazio/2018/03/23/tagli-selvaggi-nella- riserva-di-malafede-estrema-unzione-ai-nostri-polmoni-0102161

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