Un ambizioso progetto di conservazione per salvare una piccola lucertola endemica delle isole Eolie. Il LIFE EOLIZARD fa un passo avanti nella salvaguardia di una specie rara e minacciata, come la Podarcis raffonei. Ce ne parla… comunicatrice e ricercatrice del progetto, in questa intervista
Come è nata l’idea del progetto LIFE EOLIZARD? Quali sono state le tappe necessarie per far partire il progetto?
Il progetto LIFE EOLIZARD nasce dal coronamento di anni di studio e ricerca sulla Podarcis raffonei, la lucertola delle Eolie, da parte del partenariato scientifico. Nella primavera del 2022, grazie all’azione sinergica tra l’Università degli Studi di Roma Tre e Triton ETS, associazione per cui lavoro, il LIFE EOLIZARD prende vita. In pochi mesi siamo riusciti a presentare una proposta progettuale per il programma di finanziamento LIFE dell’Unione Europea e, esattamente un anno dopo, abbiamo ricevuto la notizia di approvazione del progetto. A fine agosto 2024, dopo un anno di preparativi, sono iniziate le azioni sul campo per la salvaguardia e il recupero della lucertola delle Eolie. In pochi giorni di lavoro, i ricercatori, dell’Università degli Studi di Roma Tre, dell’Università degli Studi dell’Aquila e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), hanno analizzato diverse centinaia di lucertole e alcune di queste sono state prelevate per poi divenire gli individui fondatori del programma di reintroduzione. Dopo un periodo di quarantena, in cui le lucertole saranno sottoposte a un approfondito screening sanitario, verranno trasferite presso il Bioparco di Roma. Tramite analisi genomiche, i ricercatori selezioneranno i migliori riproduttori per garantire la massima variabilità genetica delle nuove popolazioni che saranno reintrodotte nel Santuario. La riproduzione dei fondatori avrà luogo presso i centri di “captive breeding” del Bioparco di Roma e di Malfa, a Salina, appositamente realizzati dal progetto. Parallelamente, un altro team di ricercatori di LIFE EOLIZARD ha avviato le attività di traslocazione di Podarcis siculus dagli isolotti di Lisca Bianca e Bottaro a Panarea, con l’installazione delle trappole per la cattura degli individui da trasferire. Questa specie, introdotta dall’uomo in gran parte delle isole e isolotti dell’arcipelago, è considerata la principale causa della rarefazione della lucertola delle Eolie attraverso fenomeni di competizione e ibridazione. La rimozione di Podarcis siculus da Lisca Bianca e Bottaro permetterà la reintroduzione di Podarcis raffonei e la creazione del suo Santuario. L’inizio delle attività è stato anche rappresentato simbolicamente dal varo dell’imbarcazione di progetto che accompagnerà i ricercatori negli anni a venire.
Parlaci della lucertola delle Eolie, perchè è così speciale?
La lucertola delle Eolie è una delle rare specie di rettili esclusive dei micro-territori del Mediterraneo centrale. Questo la rende un vero e proprio tesoro biogeografico, testimonianza della complessa evoluzione di questo ecosistema insulare. Questo sauro ha una lunghezza di circa 20-25 cm, ma ciò che cattura davvero l’attenzione sono le variazioni cromatiche e il disegno dorsale, che conferiscono a ciascun individuo una personalità unica. Spesso, si possono osservare strisce chiare che adornano i fianchi e piccole macchie sotto la gola. Nonostante il suo aspetto modesto, questo sauro rivela notevole adattabilità, affrontando climi ostili e carenze di risorse. Attualmente, la lucertola sopravvive su tre isolotti eoliani di dimensioni ridotte e su un promontorio a Vulcano. L’antropizzazione dell’habitat e l’introduzione della lucertola campestre (Podarcis siculus), verosimilmente portata dall’uomo, amplificano la minaccia di estinzione.

Quali sono le principali minacce per la specie target del progetto? E le vostre più grandi difficoltà?
Una delle principali minacce per la specie è sicuramente la presenza della lucertola campestre. I dati raccolti da uno studio condotto da diversi enti di ricerca, tra cui l’Università di Milano, partner associato del progetto, dimostrano uno svantaggio competitivo per i maschi della lucertola delle Eolie che, attaccando meno frequentemente, riducono così la possibilità di prendere il controllo del territorio e accoppiarsi con le femmine della zona. Un altro elemento cruciale è stata la trasformazione del suo habitat naturale: l’ambiente di macchia mediterranea alternata ad aree rocciose prive di vegetazione. Fino al 2017, l’area intorno a Capo Grosso, promontorio dell’isola di Vulcano, era utilizzata dai pastori locali per il pascolo di capre durante l’inverno, un’attività che garantiva un habitat idoneo per la lucertola delle Eolie contenendo la densità della vegetazione e garantendo la presenza di piccole radure. Purtroppo, l’area è stata progressivamente abbandonata, portando a un aumento della copertura vegetale di essenze avventizie come il rovo con una conseguente riduzione del suo habitat.
Avete trovato partecipazione da parte della popolazione locale?
Questa è sicuramente un’altra grande sfida per i progetti che si occupano di tutelare specie micro-insulari e devono quindi riuscire a raggiungere e sensibilizzare la popolazione locale. Le attività in campo del progetto LIFE EOLIZARD prevedono una presenza fissa di alcuni mesi sull’isola di Panarea, durante i quali ci aspettiamo di integrarci e far conoscere a pieno gli obiettivi e le azioni del progetto. Già in questi primi mesi, alcuni borsisti del CNR, beneficiario del progetto, hanno potuto riscontrare con mano la grande ospitalità dei Panarellesi. Nei prossimi mesi prevediamo inoltre di organizzare uno dei primi eventi ufficiali in loco di presentazione del progetto, in modo da raggiungere in maniera puntuale la popolazione locale. Le attività di comunicazione e divulgazione previste che, come Triton ETS, ci impegniamo a gestire, saranno fondamentali per coinvolgere le diverse realtà presenti nel territorio eoliano. Lavoreremo per raggiungere non solo i cittadini e le associazioni locali, ma anche categorie specifiche come i ragazzi delle scuole, gli appassionati di natura e le associazioni di settore. Tra le iniziative di coinvolgimento attualmente in corso, segnaliamo il concorso fotografico “Colori e mimetismo – l’arte della sopravvivenza nel mondo degli Anfibi e dei Rettili”.

Quali sono le prospettive future per la lucertola delle Eolie?
Entro il 2028, ci proponiamo di migliorare lo stato di conservazione della lucertola delle Eolie attraverso importanti azioni di gestione. L’obiettivo è di incrementare il numero di individui, dell’attuale popolazione esistente, attraverso un programma di allevamento in cattività, a cui seguirà un rilascio in natura. Ci proponiamo di fondare due nuove popolazioni sugli isolotti dell’Arcipelago delle Eolie: Bottaro e Lisca Bianca, al largo di Panarea, così da istituire un vero e proprio Santuario per la lucertola delle Eolie.

Da comunicatrice, cosa ti piace di questo lavoro?
L’aspetto più gratificante del mio lavoro è la possibilità di sensibilizzare e coinvolgere la popolazione locale e la comunità sulla conservazione di una specie così unica. È stimolante vedere come una comunicazione efficace possa fare la differenza nel creare un senso di responsabilità condivisa tra le persone. Inoltre, mi dà grande soddisfazione lavorare a stretto contatto con esperti e ricercatori del settore naturalistico e contribuire a un progetto che avrà un impatto concreto sulla conservazione di un ecosistema variegato e fondamentale per il Mare nostrum.




