Bikepacking: il cicloturismo per gli avventurosi


di Giulio Ferrante

LupoTrek

Il modo che preferisco di viaggiare è in sella alla mia bicicletta. Non che in altri modi mi dispiaccia: continuo a viaggiare con grande entusiasmo anche in auto, “on the road”, e a piedi “zaino in spalla”, ma in macchina passo da un punto A ad un punto B senza godere di quello che c’è nel mezzo e a piedi a volte vengo un po’ sopraffatto dalla monotonia di alcuni luoghi che per chilometri e chilometri sembrano non cambiare di una virgola. In bici ho trovato l’equilibrio perfetto tra velocità di spostamento e godibilità del percorso; mi sembra davvero il mezzo che va alla velocità giusta per me e mi dà grande soddisfazione coprire lunghe tratte con le mie forze.

Ci sono diversi modi di viaggiare in bici, ma i due più comuni sono il cicloturismo e il bikepacking. Il cicloturismo prevede l’utilizzo di mountain bike, bici da viaggio, da trekking o da passeggio, equipaggiate con grandi borse, ottime capacità di carico e… una proverbiale lentezza! Il bikepacking, invece, predilige l’utilizzo di bici gravel o mountain bike equipaggiate con borse piccole e che restano all’interno della silhouette della bici per mantenere il più possibile invariate le doti dinamiche del mezzo. Solitamente si usa un borsa sottosella, una sul manubrio, una nel triangolo centrale, volendo due sugli steli della forcella e si possono legare oggetti anche sul tubo centrale del telaio. Questa soluzione naturalmente sacrifica gli spazi, ma per chi ha intenzione di coprire molti km al giorno o di affrontare tratte sconnesse in fuoristrada (anche su single track) significa avere un mezzo più agile e aerodinamico di una bici in versione “cicloturistica”.

Ho scelto di parlarvi del bikepacking perché per me è stata una rivoluzione: in una giornata ti ritrovi a partire da una regione e a finire in un’altra, incontrando diversi dialetti, diverse ricette tipiche, un paesaggio mutevole, superando gruppi montuosi e osservando la vegetazione che varia; insomma, ogni tappa è un viaggio a sé. Anche un principiante, uno sfaticato o chi non ha possibilità di pedalare a lungo, su un itinerario semplice e pianeggiante, con bagagli così leggeri e aerodinamici, può andare senza difficoltà a 15 km/h di media e pedalando tre ore la mattina e tre il pomeriggio può percorrere 90km al giorno, che per una settimana sono 630 km! Così mi sono ritrovato ad appassionarmi e a programmare giri sempre più avventurosi, con la mia tenda attaccata dietro al sellino macinando centinaia di km al giorno. Navigando sul web ho poi scoperto dell’esistenza di community, di chi suggerisce itinerari per questa disciplina in Italia e all’estero e che esistono, per chi ha una vocazione atletica, delle gare lunghe migliaia di km in giro per il mondo in cui è previsto che ogni partecipante scelga come e dove dormire lungo il percorso, se con la propria tenda o col sacco bivacco (e come mangiare, dato che di fame, te ne viene un bel po’!). Un vero stimolo a far girare le gambe sempre di più.

Sperando di avervi incuriosito, vi lascio il link a qualche community, gara ed evento! Buone pedalate!

https://www.rouleur.it/blogs/rouleur-it/silk-road-mountain-race-unodissea-su-due-ruote

https://www.themountainraces.cc/atlas-mountain-race