Idee per rendere un giardino il paradiso per gli animali selvatici
Capitolo 1
L’idea di attirare animali selvatici nei pressi delle proprie abitazioni nasce secoli fa, e in particolare dalla necessità di includerli nella alimentazione umana: torri rondonaie e nidi artificiali per piccioni, furono progettati per questo motivo. Solo circa 200 anni fa, in Inghilterra, prese piede l’idea di attirare uccelli negli spazi verdi privati per il solo piacere di osservarli ed ascoltarli. Da lì, in tutta Europa, si diffuse a macchia d’olio l’idea del giardinaggio naturalistico, non solo per hobby, ma con un grande risvolto positivo in termini conservazionistici. Ad oggi è molto facile acquistare una mangiatoia o un nido artificiale per uccelli selvatici, e non di rado si vedono queste strutture in giardini e balconi, oltre che nelle oasi naturalistiche.
Oggi assistiamo ad un’evoluzione del bird gardening, che si sta trasformando in giardinaggio naturalistico in senso più ampio: l’interesse si sta rivolgendo, oltre che agli uccelli, anche agli altri animali che popolano i giardini domestici, come insetti, anfibi e mammiferi.
Il concetto chiave è semplice: non è necessaria una rivoluzione del proprio spazio verde che lo renda più selvaggio e meno fruibile per noi, bensì sono sufficienti delle piccole accortezze per riuscire a convivere in armonia con la natura che ci circonda.
Queste azioni sono sicuramente calibrate in base alla grandezza del nostro spazio verde, ma è erroneo pensare che non abbiamo un’area abbastanza grande per renderci utili agli animali selvatici. Anche in un piccolo balcone urbano si può istallare un recipiente d’acqua che sarà utile agli uccelli per bere, sia in estate che in inverno, per esempio utilizzando un sottovaso abbellito con dei sassi e dei tronchi.
È molto utile, ad esempio, dedicare un piccolo angolo ombreggiato per ricreare un ambiente umido gradito agli anfibi: basterà semplicemente lasciare della legna accatastata a decomporsi, magari piantando delle felci. Si può anche creare un piccolo rifugio utilizzando una tegola capovolta lungo un muro di confine o tra i filari di un orto per ospitare rettili o anfibi.

In un giardino più grande invece, si può scegliere di non sfalciare tutto il prato, soprattutto in primavera, lasciando una zona con erba più alta per aiutare gli impollinatori o altri piccoli animali a trovare cibo e rifugio.
Nel momento in cui si sceglie di passare ad una concezione naturale del giardino, la scelta delle specie di piante gioca un ruolo fondamentale. Bisogna preferire piante autoctone così da provare a ricreare un habitat che gli animali troverebbero in natura. Piante amate degli uccelli per i loro frutti sono per esempio il biancospino, il corbezzolo, l’edera, il prugnolo, il sorbo degli uccellatori, il caco, il melograno… Per aiutare gli insetti impollinatori a trovare cibo, non devono mancare piante aromatiche quali rosmarino, origano, salvia e lavanda. Altre piante offrono invece riparo e siti di nidificazione, come cespugli o alberi quali ulivi, querce o alberi da frutto. Basterà scegliere essenze vegetali adatte al nostro clima e dovremo seguire una sola regola: più verde e biodiverso sarà il nostro giardino, e più specie attirerà!
Negli ultimi tempi sui social network stanno girando numerosi video di persone che avvicinano gli uccelli nelle maniere più disparate. Gli occhiali-mangiatoia, ormai virali su Instagram, ne sono un esempio. Purtroppo, il rischio è di confondere tali pratiche con il bird gardening, che invece è un hobby con fini molto diversi da attirare un animale a letteralmente pochi centimetri dal nostro naso, solo per il gusto di riprenderlo con un cellulare.

Come iniziare:
Mangiatoie per uccelli selvatici
Offrire cibo agli animali selvatici è il modo più semplice per approcciarsi al bird gardening: è infatti utile ed economico, e si può rimanere fortemente stupiti dall’inaspettata diversità di specie di uccelli stanziali e di passaggio nel proprio giardino. L’utilizzo delle mangiatoie è molto diffuso in contesti come scuole, riserve naturali, giardini pubblici ma anche piccoli balconi privati. Le mangiatoie più utilizzate sono quelle in legno, ed è possibile acquistarle già pronte all’uso nei negozi di animali, negli empori della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), negli shop di molte riserve naturali o su internet. Con un minimo di manualità, però, può essere molto soddisfacente cimentarsi nella costruzione di una semplice struttura, magari coinvolgendo i bambini nella realizzazione. Facendo una ricerca su internet o su YouTube, si trovano infatti moltissimi spunti per progettare una mangiatoia artigianale.


Per l’istallazione, dobbiamo sempre preferire luoghi appartati, possibilmente vicino a siepi o ad alberi e soprattutto lontani dagli spazi più frequentati da persone e animali domestici. Gli uccelli preferiscono punti dai quali si possa vedere un pericolo da lontano, la mangiatoia non va installata quindi dietro l’angolo cieco di un muro, dal quale potrebbe fare capolino all’improvviso una persona o un gatto. I nostri amici alati, possono essere un po’ diffidenti in principio, ma una volta che inizieranno a frequentarla, il via vai è assicurato!

Quando si entra in contatto con la fauna selvatica è sempre alto il rischio di sbagliare qualcosa e danneggiare l’incolumità degli animali che si vorrebbero aiutare. È quindi fondamentale tenere a mente poche e semplici regole per prevenire eventuali problemi:
– Non utilizzare prodotti sintetici per pulire la mangiatoia o verniciarla.
– La mangiatoia non si utilizza tutto l’anno e il periodo per utilizzarla varia molto a seconda della latitudine ed altitudine in cui ci si trova. Si può iniziare in autunno con i primi freddi, per poi rifornirla regolarmente fino all’arrivo del tepore primaverile, periodo in cui il mangime va diminuito in maniera graduale fino ad eliminarlo del tutto. L’interruzione del rifornimento avviene perché, nella bella stagione, l’ambiente fornisce agli uccelli tutto il cibo necessario per loro e per i loro pulcini. Il surplus della mangiatoia rischia di essere controproducente, in quanto condizionerebbe gli uccelli ad alimentarsi in maniera innaturale.
– Il mangime va rifornito poco alla volta e spesso, per esempio un pugno di semi ogni sera, per farlo trovare all’alba ai nostri ospiti alati. È sbagliato pensare che rifornendo la mangiatoia in maniera più massiccia si possa evitare di farlo ogni giorno: uno spesso tappeto di cibo aumenta solamente la possibilità di diffondere patogeni attraverso gli escrementi dei visitatori.
– La struttura va pulita regolarmente per evitare muffe, ospiti indesiderati e soprattutto per far sì che gli uccelli che la frequentano non si trasmettano malattie e parassiti. Si consiglia una pulizia settimanale, utilizzando solo acqua calda e spazzola dedicata per rimuovere eventuali residui.
– La mangiatoia non serve a disfarsi degli avanzi della cucina, e se siamo indecisi su un alimento è sempre meglio evitarlo. Il dispenser va rifornito esclusivamente con cibo di qualità e adatto alle specie di uccelli che la frequentano. Si può quindi iniziare con dei mix di semi oleosi, per poi spostarsi su alimenti specifici in base ai visitatori che osserveremo.
Piccoli pezzi di frutta fresca e secca non devono mai mancare, così come mix di semi, ad esempio semi di girasole, arachidi e granaglie spezzate (reperibili nelle agricole). Anche un melograno tagliato a metà, così come un cachi maturo saranno sicuramente apprezzati da moltissimi uccelli.
È fondamentale, inoltre, che gli alimenti siano senza sale. Le larve di camola della farina (Tenebrio molitor), sono fortemente consigliate in piccole dosi per gli uccelli insettivori, e possono essere acquistate secche nei negozi per animali più forniti o su internet. È sempre meglio non esagerare con questi insetti perché nella stagione fredda scarseggiano in natura, e sarebbe quindi innaturale, anche se molto gradito, fornire molte proteine animali in questa stagione. Sempre nei negozi per animali è possibile trovare delle palle di grasso pronte all’uso, si consiglia di rimuovere la retina di contenimento perché gli uccelli più piccoli potrebbero incastrarcisi le zampe. Le stesse palle di grasso possono essere realizzate in casa unendo farina di mais e gli altri ingredienti sopra citati a della margarina sciolta in un pentolino.

Un economico ed apprezzato trucco è quello di congelare una parte di bacche raccolte direttamente da un arbusto dove vediamo gli uccelli alimentarsi, per poi offrirli nella mangiatoia quando la pianta ne sarà spoglia. A questi alimenti si può aggiungere qualunque altro cibo naturale che dalle nostre osservazioni sembri gradito agli uccelli.

Nidi artificiali
Negli ultimi anni stiamo assistendo sempre di più al fenomeno dell’urbanizzazione, e molte specie di uccelli hanno saputo sfruttare questa trasformazione ambientale, trovando risorse come rifugio e cibo, basti pensare a quelle città in cui la densità di cornacchie e gabbiani è aumentata parallelamente all’edilizia. Per molti altri uccelli, però, la distruzione dell’habitat ha ripercussioni negative molto gravi. Numerosi studi confermano che l’utilizzo di cassette nido artificiali in contesti urbani, quando istallate con criterio, può favorire la presenza degli uccelli target, con benefici a cascata sulla biodiversità locale.

L’istallazione di cassette nido è quindi consigliata in quei luoghi in cui scarseggiano le siepi, i grandi alberi vetusti, gli arbusti lasciati crescere in modo naturale, i prati incolti… insomma un po’ ovunque sia arrivata l’antropizzazione.
Come per le mangiatoie, si può costruire un nido artificiale anche con poca esperienza nel bricolage, oppure scegliere di acquistarne uno già pronto negli stessi negozi già citati per le mangiatoie.
Per quanto riguarda il periodo d’installazione, generalmente si consiglia di posizionare i nidi poco prima del periodo riproduttivo. Noi, invece, ci sentiamo di suggerire che non esiste un momento migliore di un altro, l’importante è che il nido venga trovato. Se il periodo non coincide con quello riproduttivo, verrà comunque ricordato dagli uccelli come un possibile sito riproduttivo da utilizzare in futuro. Inoltre, le cassette nido sono spesso utilizzate dagli uccelli come ricovero notturno nei periodi più rigidi dell’anno, o addirittura come dispensa per immagazzinare cibo da consumare in un secondo momento.
La cassetta nido ha bisogno di manutenzione annuale, una volta involati i pulcini è bene controllare l’integrità della struttura e pulirne l’interno. Come nel caso delle mangiatoie, anche per le cassette nido è fortemente sconsigliato utilizzare prodotti sintetici, e al massimo possiamo passare dell’impregnante esclusivamente all’esterno del nido. Per rendere più durevole negli anni il nido, possiamo foderarne il tetto con una guaina impermeabile.
Ad ogni specie il proprio nido!
Dopo aver osservato gli uccelli che frequentano il nostro giardino, si può scegliere quale cassetta installare, perché ovviamente le esigenze di un rapace, sono molto diverse da quelle di un passero. Esistono, ad esempio, delle cassette nido “standard”, con dimensioni contenute ed un foro di entrata poco più grande di tre centimetri. Queste cassette possono andare bene per molte specie di passeriformi, ma generalmente un tipo di nido attira una o massimo due specie di uccelli. Fortunatamente, esistono libri e siti internet, riportati a fine articolo, in cui esperti del settore hanno elencato tutte le misure e le forme maggiormente indicate per ogni singola specie di uccello.

Attenzione agli ospiti indesiderati! Può certamente succedere che un nido costruito per aiutare una coppia di barbagianni sia occupato da un allocco, o un nido installato per gheppi sia utilizzato da piccioni. In questi casi non si può fare molto, e spesso non è un problema, ma se stiamo erroneamente incentivando la presenza di una specie che ci crea disagi (es. piccioni o ratti), bisogna comunque aspettare la fine del periodo riproduttivo, per poi domandarci se possiamo fare qualche modifica al nido o se conviene rimuoverlo per posizionarlo in un altro luogo.
Potrebbe anche succedere che una cassetta nido sia utilizzata da vespe o calabroni per costruire il loro nido. In questi casi dovremmo prestare la massima attenzione quando ci muoviamo nelle vicinanze della cassetta, e rimuoverla quando verrà abbandonata dagli insetti.





