DAL BIRD GARDENING AL GIARDINO NATURALE

Idee per rendere un giardino il paradiso per gli animali selvatici


di Luca Soriano

Lupo Trek

Bat box

Non solo uccelli! Le nostre città sono la casa anche di altri animali alati, tanto iconici quanto misteriosi: i pipistrelli.

Questi mammiferi sono tra gli animali che soffrono maggiormente la distruzione dell’habitat, e i pesticidi utilizzati in agricoltura negli ultimi decenni, hanno ridotto moltissimo la presenza di insetti, prede per i chirotteri. A questi due fattori si va ad aggiungere un problema che viene da molto lontano: i parrocchetti monaci (Myiopsitta monachus) e i parrocchetti dal collare (Psittacula krameri), due specie alloctone ed invasive. Questi colorati e chiassosi uccelli competono con i pipistrelli per rifugiarsi nelle cavità di alberi e edifici. Tuttavia, essendo molto più aggressivi, vincono sempre i pappagalli, che non ci pensano due volte prima di sfrattare il pipistrello di turno, talvolta con esito letale. Fortunatamente possiamo costruire (o comprare) dei veri e propri rifugi per i pipistrelli: le bat-box. Non dovremo far altro che scegliere un luogo soleggiato e tranquillo, ad almeno tre metri di altezza. Inoltre, dobbiamo prestare particolare attenzione alla zona adiacente alla bat-box, che dovrà essere libera da ostacoli come rami, fili elettrici e qualunque oggetto che impedisca ai pipistrelli di atterrare in sicurezza. I lampioni, seppur frequentati dai pipistrelli in cerca di insetti, sono un grande disturbo se posti nelle immediate vicinanze di una bat-box, che andrà quindi istallata lontana da fonti luminose artificiali.

Figura 10. Installazione di una bat-box su un muro privo di ostacoli, che difficolterebbero l’arrivo in volo dei pipistrelli (Luca Soriano ©)

Tane per ricci

I pipistrelli non sono gli unici mammiferi che frequentano i giardini dopo il tramonto: anche un prato molto curato, che non risponde strettamente all’idea di natura selvaggia, può attirare una famiglia di ricci. Questi innocui e simpatici ospiti, come i pipistrelli, sono dei validi alleati per mantenere sotto controllo le popolazioni di insetti. Generalmente, i ricci passano le ore diurne riparandosi in cumuli di foglie secche, cataste di legna o siepi molto fitte, ma possono anche essere aiutati costruendo delle vere e proprie tane artificiali. Basterà costruire o riciclare una scatola in legno, con un piccolo tunnel di ingresso. Sarà una vera emozione sorprendere in giardino mamma riccio con dei cuccioli, e sapere di averla aiutata a riprodursi in sicurezza, protetta dal pericolo di decespugliatori e tosaerba.

Figura 11. I ricci sono assidui frequentatori notturni dei giardini più naturali (Luca Soriano ©)

Bug hotel

Parlando di animali selvatici spesso ci si dimentica che la stragrande maggioranza, in termini di specie ed individui, è composta da invertebrati. Ebbene, anche un piccolo giardino domestico o addirittura un balcone, può essere considerato un ecosistema se calcoliamo tutta la biodiversità composta da insetti ed altri piccoli animali. I ruoli ecosistemici degli insetti spaziano dall’impollinazione dei fiori alla fonte trofica per una moltitudine di altri animali, e questi inderogabili servizi sono ormai cosa nota. E allora perché non aiutare anche loro? Ormai stanno prendendo sempre più piede i “bug hotel”, si trovano anche con il nome “bee-hotel”, e cioè dei curiosi ed estetici rifugi pensati a misura di insetto. Provare per credere: il via vai di coccinelle, farfalle, api solitarie e bombi vi sorprenderà! Si possono costruire o comprare già pronti all’uso, e rappresentano un regalo graditissimo per adulti e bambini.

Figura 12. Un albergo per insetti progettato per ospitare diverse specie di insetti impollinatori (Luca Soriano ©)

Una volta istallate queste strutture, trattiamole con rispetto: il momento della nascita e le successive settimane, sono senz’altro il periodo più delicato della vita di tutti gli animali. La curiosità di sapere se finalmente i nostri ospiti stanno utilizzando il nido, non giustificherebbe mai il disturbo che potremmo arrecare semplicemente affacciandoci a controllare. Neanche una bella foto deve essere motivo di disturbo. Per fortuna possiamo ingegnarci in altri modi per verificare se la tana o il nido che abbiamo installato siano stati trovati ed utilizzati: la semplice osservazione a distanza in primavera, tradirà la presenza di una coppia di uccelli che ha occupato il nostro nido artificiale, così come degli escrementi esattamente sotto la bat-box indicheranno inequivocabilmente la presenza di pipistrelli. Anche l’utilizzo di fototrappole ci verrà sicuramente in aiuto sia per confermare la presenza di ospiti, ma anche per immortalare i momenti migliori senza arrecare alcun tipo di danno. Sarà davvero appagante assistere al miracolo della nascita di una nuova generazione di quegli animali che abbiamo scelto di aiutare

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