Gli svassi del Garda

di Claudio Ciseria

Il Lago di Garda, con le sue acque tranquille e la ricca vegetazione palustre, offre uno scenario ideale per osservare uno degli spettacoli naturali più affascinanti: la danza di corteggiamento dello svasso maggiore (Podiceps cristatus). Questo elegante uccello acquatico, noto per il suo collo slanciato e i caratteristici ciuffi auricolari, esegue un rituale nuziale che incanta gli appassionati di birdwatching e fotografia naturalistica.  

Durante la stagione riproduttiva, che sul Lago di Garda inizia tra la fine di febbraio e marzo, gli svassi maggiori danno vita ad una complessa e sincronizzata “danza” sull’acqua. I due partner si affrontano, muovendo ritmicamente il capo e sollevando le loro penne in una coreografia speculare. Uno dei momenti culminanti è la “posa del pinguino”, in cui entrambi gli uccelli si sollevano verticalmente sull’acqua, petto contro petto, spesso scambiandosi ciuffi di alghe o materiale vegetale. Questo comportamento non solo rafforza il legame di coppia, ma serve anche a dimostrare la reciproca idoneità come compagni.


Il sole è ormai tramontato alle loro spalle. Una coppia di svassi decide di mostrarsi a poca distanza da me per il rituale del corteggiamento. 400mm, 1/1000, f4, iso2500.

Dopo il corteggiamento, la coppia costruisce un nido galleggiante ancorato alla vegetazione acquatica, preferibilmente tra i canneti lungo le rive del lago. La femmina depone generalmente 3-4 uova, che vengono covate da entrambi i genitori per un periodo di 27-29 giorni. Alla schiusa, i pulcini, caratterizzati da un piumaggio striato, sono spesso visti sul dorso dei genitori, che li trasportano per proteggerli dai predatori e dalle acque fredde. I giovani diventano indipendenti dopo circa 10-11 settimane.

Fotografare gli Svassi sul Lago di Garda

Per gli appassionati di fotografia naturalistica, immortalare la danza degli svassi sul Lago di Garda rappresenta una sfida entusiasmante. La luce del mattino o del tardo pomeriggio offre condizioni ottimali per catturare i dettagli del piumaggio ed i riflessi sull’acqua. Frequentando e tenendo sotto osservazione tutta l’area che va da Peschiera del Garda fino a Moniga, le possibilità per scatti al tramonto oppure al mattino presto sono sempre garantite.

Utilizzo sempre la focale più lunga che ho a disposizione per mantenere una distanza rispettosa, evitando di disturbare gli uccelli durante questi momenti cruciali. Pazienza e discrezione sono fondamentali: attendere che gli svassi inizino spontaneamente il loro rituale permette di ottenere scatti autentici e suggestivi. Spesso, inoltre, non succede nulla per molto tempo perché gli svassi sono soliti cullarsi delle leggere onde del lago, a volte anche per ore.

Assumendo la tipica posizione di riposo, gli svassi si lasciano cullare dal lago. Questa condizione per alcuni individui può durare anche ore. 600mm, 1/2000, f6.3, iso 3200.

Prediligo le fotografie con l’ottica che sfiora l’acqua, per questo in molti punti entro nel lago con una tuta da pescatore posizionando il treppiede di modo che l’ottica tocchi quasi la superficie del lago. È una condizione che in alcuni momenti di passaggio delle barche espone l’attrezzatura a qualche pericolo ma è il modo migliore per ottenere immagini stando il più basso possibile.

Il tipico atteggiamento del maschio che tenta l’avvicinamento e l’approccio alla femmina. Seguendo con lo sguardo la direzione dove punta si riesce ragionevolmente a capire dove, in tutta probabilità, avverrà il corteggiamento. 600mm, 1/1000, f4, iso1600.

In alcune zone, a causa del frequente passaggio dei turisti, questi animali risultano particolarmente confidenti e si spingono fino a pochi metri dalla riva, permettendo fotografie anche molto ravvicinate, non percependo la figura umana come un pericolo.

Il Lago di Garda, oltre ad essere una meta turistica di rilievo, è un habitat prezioso per specie come lo svasso maggiore. Osservare e documentare questi comportamenti contribuisce alla sensibilizzazione sull’importanza della conservazione degli ecosistemi lacustri e delle specie che li abitano. Proteggere le zone umide, contrastare il degrado ambientale e sensibilizzare residenti e turisti sul valore della biodiversità locale è un dovere che va oltre la bellezza dello scatto. Seguendo questi animali da molti anni (le prime foto risalgono ormai al 2011) ho visto molti ambienti cambiare e modificarsi, con i canneti che diventano sempre più radi, fino a sparire completamente.

La luce del tramonto colora tutta la scena. Per creare dei riflessi e dare un tocco artistico alla foto ho utilizzato una pinza wimberley per attaccare degli steli trovati sul posto e bagnati. 800mm, 1/1000, f6.3, iso1600.

Non da meno ci sono altre sfide da superare, come l’innalzamento del livello del lago e potenziali inondazioni che possono distruggere i nidi e rendere vani gli sforzi per la riproduzione.

L’osservazione degli svassi sul Lago di Garda non è solo un’esperienza estetica e fotografica: è un’opportunità per entrare in contatto diretto con la fragilità e la bellezza degli equilibri naturali che ancora resistono, talvolta silenziosamente, accanto alle nostre vite quotidiane.

Gli svassi sopravvivono e riescono nella riproduzione se il canneto viene conservato. Sono moltissime le zone dalle quali sono spariti negli anni. 600mm, 1/2000, f5.6, iso3200

Conclusioni

Seguire questi eleganti uccelli tuffatori significa essere testimoni di un ambiente in trasformazione, dove la pressione antropica, il cambiamento climatico e la perdita di habitat pongono sfide sempre più evidenti alla sopravvivenza della biodiversità.

Documentare, raccontare e condividere questi momenti non è solo un atto di passione, ma un gesto di responsabilità. Perché solo conoscendo a fondo ciò che ci circonda possiamo davvero scegliere di proteggerlo.

Il corteggiamento termina. Il maschio si allontana con un guizzo rapido. La femmina, immobile per un istante, si immerge silenziosa, scomparendo sotto la superficie. 800mm, 1/2500, f8, iso3200.

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