
di Valeria Chiarini
Frutti d’epoca: tra piatti e pennelli
“Grazie alle Nature Morte nella storia dell’arte, possiamo comparare la frutta e la verdura del passato con quella che troviamo oggi sui banchi del supermercato. Il nostro cibo è mutato a seconda di esigenze estetiche e marketing, sviluppando immagini canoniche sempre più forti nella nostra mente. La mela è sempre più rossa, il pomodoro dura sempre di più nel nostro frigo e le cipolle sono sempre più grandi, ad esempio. Questa rubrica vuole porre l’accento sul cambiamento degli ortaggi e nel consumo più consapevole di cibo, perché anche se l’occhio vuole la sua parte, a volte può essere ingannato”
Cenni storici
La del bietola selvatica è originaria del Mediterraneo nell’area della Mesopotamia, dove le bietole venivano coltivate già dai VI e VII secoli a.C. Le bietole erano già presenti nella coltivazione nell’antica Grecia. I Romani diffusero la coltura della bietola in altri paesi europei dopo le invasioni barbariche. Nell’antica Roma si descrivono due tipi differenti di bietole: la bietola in foglia e la barbabietola. Quest’ultima viene portata dall’Italia in Germania dove si svilupperà la varietà radice ingrossata che probabilmente ha dato origine all’attuale barbabietola. Anche questa pianta viene consigliata da Carlo Magno nel Capitulare de Villis nel 795 d.C.

La pianta del presente
Sono piante erbacee con ciclo biennale e sono differenziate in due varietà. La bietola da foglia ha la radice carnosa e ramificata, le foglie del primo anno sono riunite a rosetta, lunghe dai 20 ai 30 cm, con la presenza di coste più o meno appiattite di colore bianco, verde o rossastro, lunghe 15-20 cm.
Secondo anno: dalla rosetta si origina un fusto alto 1-2 m, che porta dei fiori piccoli verdastri riuniti da 3-5 glomeruli, distribuiti in un’infiorescenza ramificata. I frutti che in realtà sono infruttescienze legnose formate da 25 acheni sono di forma irregolare, contengono 3-5 semi. La seconda varietà è la barbabietola. Si differenzia dalla bietola a foglia per la radice tuberosa molto ingrossata, dai 6 ai 12 cm di diametro. Può essere bianca, giallastra o rosso-viola. Ha una forma solitamente tondeggiante ma a volte appiattita e cilindrica. Le foglie sono verdi scure e presentano piccole nervature dello stesso colore delle radici: bianche, gialle, rosso-viole.
Rappresentazione del passato
Nel quadro del Lodi si può notare un cespo di bietole. Il colore e la grandezza sono le due caratteristiche principali che sono cambiate nel corso dei secoli. Per sottolineare ancora di più la differenza di colore tra la bietola del 1600 e la bietola di oggi, nel disegno sono stati inseriti dei focus di colore.

Utilizzi in cucina
La bietola si può cucinare lessata, al vapore, in padella. Utilizzata come contorno oppure all’interno di frittate, torte salate o gratinate.


