Porro – Allium ampeloprasum

di Valeria Chiarini


Frutti d’epoca: tra piatti e pennelli

“Grazie alle Nature Morte nella storia dell’arte, possiamo comparare la frutta e la verdura del passato con quella che troviamo oggi sui banchi del supermercato. Il nostro cibo è mutato a seconda di esigenze estetiche e marketing, sviluppando immagini canoniche sempre più forti nella nostra mente. La mela è sempre più rossa, il pomodoro dura sempre di più nel nostro frigo e le cipolle sono sempre più grandi, ad esempio. Questa rubrica vuole porre l’accento sul cambiamento degli ortaggi e nel consumo più consapevole di cibo, perché anche se l’occhio vuole la sua parte, a volte può essere ingannato”

Cenni storici

Il porro che conosciamo oggi è una forma coltivata che deriva da una specie che cresceva spontaneamente in tutto il bacino del Mediterraneo. Era conosciuto già in epoca romana, e si pensa che Nerone fosse soprannominato “porrofago” per la sua passione verso questo ortaggio, che credeva avere effetto benefico sulla voce.

La pianta del presente

È una pianta erbacea perenne con un breve fusto sotterraneo su cui si inseriscono le guaine biancastre. La guaina di ogni foglia avvolge quella della foglia successiva più giovane così da formare un bulbo con una struttura eretta. Nelle varietà coltivate il suo diametro può arrivare fino a 5 cm. 

A sinistra il porro del passato, in centro il fiore del porro e a destra il porro del presente. © Valeria Serena Chiarini.

Rappresentazione del passato

Al Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte a Napoli possiamo trovare l’opera di Giovan Battista Ruoppolo, “Ortaggi e fiori” del 1650 circa. Nel dipinto si può osservare il porro in primo piano, appoggiato sul tavolo. Si possono notare subito le differenze di colori e di dimensioni rispetto al porro a cui siamo abituati oggi. 

Possiamo vedere la differenza con il dipinto di Carl Schuch del 1880, dove l’ortaggio era già più simile a quello che compriamo oggi nei supermercati. In due secoli possiamo notare la differenza della pianta e dell’ortaggio e di come è stato selezionato e cresciuto con particolare attenzione alla dimensione e alla forma.

Carl Schuch, Natura morta con porri, mele e un piatto di formaggio con campana di vetro, 1880

Altre opere suggerite: 

Giovan Battista Ruoppolo, Ortaggi e fiori, 1650 ca, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte, Napoli.

Utilizzi in cucina

Il sapore del porro è più delicato rispetto alla cipolla e all’aglio. I porri vengono usati spesso cotti come aromatizzanti o come verdura, ma soprattutto sono usati come ingrediente di minestra, zuppe e frittate.

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